Raphaël Picon
Traduzione Giacomo Tessaro
Il processo intentato alla tradizione, soprattutto su Évangile et liberté, è conosciuto. Le si rimprovera di contrastare l’innovazione, di irrigidire il pensiero, di sacralizzare il passato. In ambito religioso, il ricorso alla tradizione rischia di rendere la fede più archeologica che profetica, la teologia più patrimoniale che creatrice, la Chiesa più conservatrice che…liberale. Al ricorso alla tradizione, il protestantesimo ( questa fu una vera rivoluzione ) preferirà il ritorno umanista a una Bibbia da leggere e interpretare per l’oggi. Ma la tradizione non dovrebbe essere squalificata così in fretta ! Né il pensiero né la fede sono mai creazioni ex nihilo. Essi nascono da ciò che gli altri ci hanno trasmesso. I solchi che i nostri pensieri tracciano, per quanto creativi siano, sono sempre in parte delineati dagli antenati che ci scegliamo. È in questo modo che la tradizione guida, orienta e stimola il pensiero; essa lo preserva anche dal soggettivismo, dalla demagogia e dal manipolare ogni cosa a proprio piacimento. Inserirsi in una tradizione significa anche accettare di essere nati da qualche parte; di appartenere cioè a una storia particolare, apprezzata nei suoi stessi limiti, ovvero nella sua relatività. Ma potrebbe essere infine il fatto di avvertire nel più profondo di noi stessi la nostra fallibilità che rende felice il ricorso alla tradizione. Non perché sarebbe, essa, infallibile, ma perché le incompetenze e i balbettamenti propri del nostro oggi danno credito ai pensieri di ieri come altrettante riserve di senso, di immagini e di parole per fecondare le nostre. Niente di più, niente di meno.
Pour faire un don, suivez ce lien
Évangile et Liberté Penser, critiquer et croire en toute liberté