La collezione dei proverbi offre spesso delle grandi sorprese. Per leggerli, sarebbe meglio provare ad assumere uno sguardo che non sia il nostro di donne e uomini del terzo millennio.
Il caso di Proverbi 12,4: “Una donna che fa vergogna è un tarlo nelle ossa di suo marito” o di Proverbi 21,9 “Meglio abitare sul canto di un tetto, che in una gran casa con una moglie rissosa” è tipico a questo proposito.
Nell’Antichità non si pongono questioni di femminismo o maschilismo. C’è una spartizione di ruoli sociali legata ai sessi: gli uomini sono spesso fuori casa, fanno la guerra, fanno politica ( senza dubbio molto parolaia ), esercitano diversi mestieri. La donna resta a casa, alleva i figli piccoli e soprattutto amministra la casa come sottolinea il capitolo 31 dei Proverbi. La signora è padrona in casa, molto più di quanto si pensi. Si comprende meglio come “una moglie rissosa sia un tarlo nelle ossa di suo marito”. La donna è considerata come inferiore all’uomo anche se in questo campo, come anche in altri, la società giudaica è progressista. All’epoca non si direbbe di un uomo quello che si dice di una donna…
Oggi che il paesaggio storico e sociologico è cambiato, si scriverebbe senz’altro che “un uomo che fa vergogna o rissoso è un tarlo nelle ossa della sua sposa”. Infatti, al di fuori dei passaggi sulla Saggezza che sono teologici, il libro dei Proverbi presenta una collezione di sentenze interessanti per lo storico e il sociologo. Bisogna anche leggere i Proverbi con humour, perché ce n’è parecchio in questo libro…
In tutti i casi, resta il fatto che in una coppia, se uno dei due coniugi ha un cattivo carattere, avvelena la vita dell’altro quale che sia l’epoca !
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